5-8 giugno: Campeggia for Palestine

Artista in residenza: Bassam Abou Diab 

Bassam Abou Diab è un attore, ballerino e coreografo libanese che fonde narrazione teatrale, tradizioni popolari e movimento contemporaneo. Dopo aver conseguito una laurea triennale in Recitazione e Teatro presso l’Università del Libano, ha lavorato con importanti registi libanesi prima di dedicarsi alla danza contemporanea, frequentando un corso intensivo annuale e collaborando con coreografi internazionali.
La sua ricerca magistrale sui rituali religiosi arabi nel teatro fisico ha ispirato due coreografie: The Siege/L’Assedio in Italia e Home a New York. Come creatore indipendente, Bassam ha coreografato e messo in scena Not Connected e ha fatto tournée in tutto il mondo con Under the Flesh, Of What I Remember, Eternal e Pina My Love.
Tiene workshop di danza tradizionale, danza contemporanea e teatro fisico.
Nel 2021 ha fondato il Beirut Physical Lab per supportare gli artisti emergenti nella danza contemporanea e nel teatro fisico attraverso formazione, ricerca e collaborazioni artistiche internazionali.
La residenza di Bassam Abou Diab è nata dalla collaborazione con Bologna for Palestine.

  • Giovedì 5 e Venerdì 6 Giugno 17:00-19:00 Condivisione aperta e partecipata del processo creativo di Bassam Abou Diab  (laboratorio gratuito con iscrizione obbligatoria).
  • Giovedì 5 Giugno ore 19:00  Incontro con  Rana Anani “La Palestina come laboratorio di solidarietà e co-partecipazione nel settore culturale ed artistico”  parte del progetto “ll Museo Disperso”.La Palestina come laboratorio di solidarietà e co-partecipazione nel settore culturale ed artistico”. Conversazione tra Rana Anani e Massimiliano Nicola Mollona.Rana Anani è curatrice, scrittrice e ricercatrice nel campo delle arti e della cultura visiva. È stata responsabile della comunicazione presso il Museo Palestinese, membro fondatore di Qalandiya International e curatrice dell’edizione 2018 sul tema “Solidarietà”. Ha coordinato il padiglione palestinese al Festival di Cannes con il Palestine Film Institute ed è stata curatrice associata dell’iterazione di Ramallah di Shifting Grounds, un progetto fuori sede della Sharjah Biennale 13 (2017). Attualmente è ricercatrice presso l’Istituto per gli studi sulla Palestina (Beirut) e direttrice del blog arabo Falastin Al Maydan. È anche membro della Alserkal Art Foundation (EAU) e fa parte del consiglio del Centro Culturale Sakakini a Ramallah.Massimiliano Mollona insegna antropologia politica, economica ed antropologia dell’arte. Gli interessi di ricerca sono rivolti in particolare alla antropologia dei rapporti lavoro, di classe e del capitalismo contemporaneo, in chiave intersezionale e decoloniale, e nell’ intreccio tra arte ed economia politica.Sito di riferimento: www.paleotto11.com / www.ekodanza.it
  • Venerdì 6 Giugno ore 21:00  “Art Is Short, Life Is Long” 2025 a cura di Fabrizio Puglisi. Musica sperimentale “Su Mimmi non si spara!” con Francesco Guerri: violoncello. Su Mimmi non si spara!” è un concerto per violoncello solo basato su un repertorio originale, in gran parte scritto, difficile da definire all’interno di un genere. L’improvvisazione che ha un ruolo importante durante la prima parte creativa e di genesi della musica lascia il posto a forme più definite. Processo, questo, che sento necessario per tenermi lontano da quegli stereotipi che continuamente trovo nascosti nell’improvvisazione. La scrittura, dal canto suo, viene liberata attraverso una nuova espressività, che nasce dall’intensità della performance e da un rapporto fisico, a tratti aggressivo, con lo strumento.“Su Mimmi non si spara!” esce come disco nel 2019 per RareNoise Records e da allora è in continua evoluzione, una piena rappresentazione di una incessante ricerca in termini di nuove tecniche, suoni e composizione.”
  • Sabato 7 Giugno  ore 18:30  “Che cavolo guardi?” Michele Pascarella – critico, studioso di teatro, danza e arti visive. Incontro-lezione sulla cura dello sguardo
  •  Sabato 7 giugno ore 19:30 Performance Heaven’s Gifts _ Doni del cielo di Bassam Abou Diab: Una celebrazione in tempi di genocidio, dove il significato di festa si confonde tra la gioia della sopravvivenza e il dolore della perdita. In quest’opera, Bassam invoca il potere del rituale e della celebrazione attraverso la danza e gli zagharid (ululati). Questi fragili strumenti di solidarietà e resistenza – dove canto e danza diventano necessità esistenziali – si oppongono ai meccanismi della cancellazione sistematica. Questi gesti celebrativi custodiscono la memoria, rivendicano la gioia e affermano un’umanità ribelle che si rifiuta di svanire.
  • ore 20:30 Incontro con il pubblico Bassam Abou Diab mediatore Michele Pascarella
  • Domenica 8 Giugno ore 18:30 Dj-set con Carole Oulato e FESTA!
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Michele Pascarella - ph Alvise Alessandro Crovato
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